Poco meno di un mese fa eravamo a Seregno, per un evento con la Rete Associazioni Legalità e Giustizia sociale – Seregno
Un evento che è stato un vero e proprio parto 🙂 per chi, come la rete di Seregno, ha fortemente voluto la sua realizzazione.
L’idea, le numerose telefonate, i contatti, l’organizzazione, la ricerca dei fondi necessari, la programmazione, la comunicazione, gli aspetti tecnici. E poi la gestione dello spazio, precisissima, per regolare la presenza del pubblico secondo le attuali norme anticovid, che hanno amplificato le difficoltà di un percorso già di per sé “accidentato”
Quando finalmente si sale sul palco e le note scorrono, si realizza la magia. Sia per gli artisti, sia per chi ha organizzato. La tensione si scioglie, la fatica scompare e altre emozioni prendono il sopravvento.
E’ sempre stato così, ma ora, in una occasione come questa, lo è stato di più. La gioia che arrivava anche a distanza, quella speciale per aver assistito ad un evento dal vivo, anche composti e senza poter ballare, è arrivata tutta e gli occhi sembravano dire: ce l’abbiamo fatta, ce la si può fare, si può ancora sognare.
Non sappiamo se il Governo comprenda cosa esattamente muove il mondo dello spettacolo, anche perchè questa è certamente una riflessione da fare in generale e non in occasione di questo periodo di emergenza.
Però, forse, è proprio in questa fase che la riflessione diventa davvero urgente. Occorre che il Governo comprenda l’urgenza e provi a creare sinergie, proprio con quesi soggetti che in questo ambiente si muovono da sempre.
Occorre individuare situazioni e luoghi che possano contribuire a lenire i disagi, sociali e psicologici, di questo periodo. Occorre provare urgentemente a comprendere quelle incongruenze che le relazioni umane e le conoscenze stanno attraversando, da molto prima del covid.

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